Il buon pastore

Tra i pendii dei Monti Picentini, a Castiglione dei Genovesi, dove l’aria è pura e l’erba più verde, vive Giuseppe. Un pastore, il cui volto, segnato dalle intemperie e illuminato da un sorriso sincero, racconta una vita interamente dedicata alla sua passione. Con più di cento pecore, ognuna delle quali chiamata per nome, Giuseppe incarna l’essenza di un uomo buono e onesto, la cui esistenza è un inno all’amore per il suo gregge.
Ogni giorno, Giuseppe guida le sue fedeli compagne verso i pascoli montani. Non è solo un lavoro, ma un rituale d’amore che si ripete, fatto di sacrifici e dedizione incondizionata. Nella cartolina, lo si vede stringere tra le braccia un agnellino, uno dei tanti che ha aiutato a venire al mondo e che svezza con cura paterna, testimoniando il legame profondo che lo lega a ogni membro della sua famiglia ovina.
Dalla sua attività, ricava circa 70 litri di latte al giorno, una risorsa preziosa che distribuisce alle aziende casearie locali, contribuendo alla produzione dei formaggi ovini e misti del territorio. Una vita di sacrifici, la sua, ma vissuta con una gioia e una soddisfazione che superano ogni difficoltà.
Nonostante la sua importanza per l’economia locale e il mantenimento delle tradizioni rurali, Giuseppe affronta la sua quotidianità senza alcun aiuto dalle istituzioni, che, a volte, sembrano addirittura ostacolarlo. Eppure, questo non lo ferma. Armato solo del suo incrollabile amore per il gregge, continua a svolgere il suo prezioso lavoro, un esempio di resilienza e dedizione che merita di essere raccontato e valorizzato. La sua storia è un monito sulla bellezza di una vita semplice, fatta di passione e di un legame indissolubile con la propria terra e i suoi animali.